Addis Abeba è la capitale della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia. Quasi il 4% della popolazione etiope vive nella città, unica metropoli del paese, che presenta una popolazione di 3 milioni di abitanti.
La povertà urbana è un fenomeno preoccupante: i poveri nella città sono stimati essere il 60% della popolazione, con almeno 900mila persone che vivono al di sotto della soglia di povertà.
Le donne nella città soffrono di un alto tasso di disoccupazione: si stima che una donna su tre nella città sia disoccupata. Anche le donne attive sono principalmente impiegate nel settore informale, che è caratterizzato da basso reddito, cattive condizioni di lavoro e prospettive minime. La situazione economica femminile è aggravata da un sistema patriarcale, profondamente radicato nel tessuto sociale. Questo sistema sociale influenza le norme, le pratiche e le tradizioni culturali radicando nella società stereotipi di genere riguardanti i ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini all’interno della famiglia e all’esterno e spesso relegando la donna al ruolo di “angelo del focolaio”. Gli indicatori sulla salute femminile lo dimostrano: le gravidanze precoci sono in media 80 ogni 1,000 ragazze adolescenti ( contro il 4 ogni 1000 dell’Italia), il 40% delle ragazze si sposa prima di aver compiuto 18 anni e le mutilazioni genitali femminili sono purtroppo ancora molto diffuse1
Questo progetto, implementato sul campo dall’ONG Medici con l’Africa CUAMM, intende contribuire a migliorare le condizioni economiche delle donne ad Addis Abeba, avviando un progetto pilota nell’area di Kolfe Keranio.
In stretta collaborazione con le autorità locali, sono state identificate e coinvolte un gruppo di 30 ragazze/giovani donne appartenenti alle categorie più vulnerabili dell’area, che sono state accompagnate in un percorso di rafforzamento delle loro capacità, dal punto di vista tecnico-economico e dal punto di vista della tutela della salute.
Il progetto ha previsto:
A.1 Organizzazione di un corso di formazione in imprenditoria e attività generatrici di reddito per 30 ragazze;
A.2 Percorso di educazione e sensibilizzazione alla salute, in particolare la salute riproduttiva e femminile per le 30 ragazze;
A.3 Organizzazione di un concorso di idee imprenditoriali.
Tutti i business plan hanno ricevuto un finanziamento per permettere alle beneficiarie di avviare la loro attività economica e un iniziale sostegno economico per l’avvio delle attività.
Dopo circa 3 mesi dall’avvio di ciascun attività, è stato effettuato un monitoraggio delle attività per verificare l’andamento ed eventuali problmatiche.
IL PROGETTO E’ TERMINATO, la grande maggioranza delle donne è riuscita a realizzare il proprio piccolo sogno e oggi gestisce in autonomia una attività lavorativa generatrice di reddito. Visto il successo dell’iniziativa le autorità stesse hanno chiesto una prosecuzione del progetto.